Come nasce un logo? Prima di tutto c’è l’idea, la vision, il messaggio che si vuole comunicare.

Bisogna pensare al target a cui ci stiamo rivolgendo e a cosa vogliamo tramettere, alle emozioni che vogliamo suscitare.

In questo breve articolo voglio parlarvi di come è nato il mio logo.

Il logo nasce da un’idea.

Come dicevamo poc’anzi, prima di tutto c’è l’idea, il messaggio, la vision del marchio.

Io lavoro con i libri, mi occupo sia di editing sia del lato grafico, dell’impaginazione, delle copertine… quindi principalmente di libri “di carta”, ecco perché ho pensato a un logo che richiamasse appunto la carta.

D’altro canto, il lavoro di editor riguarda anche il lato creativo, le storie e il viaggiare grazie e attraverso di esse.

Dunque al concept “della carta” si è aggiunto quello del viaggio.

Da qui all’idea di un aeroplanino di carta il passo è stato breve, ed è nata la prima versione del mio logo, ossia questa:

Logo

Al mio logo mancava però qualcosa… Non funzionava ancora del tutto.

Nella grafica è fondamentale non solo che il logo richiami un messaggio, un’idea, e che sia distinguibile dalla concorrenza… ma anche che sia adattabile, che lo si possa utilizzare in diverse varianti, che sia leggibile anche in bianco e nero e non solo a colori, perché lo si dovrà utilizzare sul web ma anche nella stampa, sulla carta intestata, magari come timbro, ecc.

Dunque, eccoci al secondo consiglio:

Un logo deve essere leggibile anche in piccolo e bianco e nero.

Da qui è nata l’esigenza di un restyling, di una semplificazione delle linee.

Ho quindi deciso di eliminare l’omino (superfluo) e di semplificare e ancora semplificare.

Perché un’altra regola fondamentale della grafica è: less is more.

Ma c’era ancora qualcosa che non mi convinceva, così ho deciso di rafforzare il messaggio della mia azienda.

Ho optato per un pittogramma, unito a un monogramma.

In pratica ho deciso di utilizzare le mie iniziali, A e M (monogramma) all’interno delle linee del logo/aeroplanino (pittogramma).

Lo scopo era quello di richiamare il nome dell’azienda e rafforzare il messaggio pur restando sul semplice.

Ecco qui lo studio grafico che è seguito:

Ora non restava che provarlo in bianco e nero e nelle diverse versioni colore. Con payoff (la scritta sotto che spiega meglio il messaggio del marchio) e senza.

La scelta del colore

Ma come scegliere la palette di colori giusta?

Io ho deciso di optare per due colori principali che richiamassero la freschezza, l’infanzia e le illustrazioni dei libri per bambini: l’azzurro e il rosa.

Questo sia per mia predisposizione personale (adoro i libri di genere fantastico) sia perché mi occupo anche di libi illustrati, di impaginazione per testi ludici e per la scuola primaria.

Ed ecco il logo terminato nella sua versione estesa (con payoff):

Infine, è seguito lo studio del materiale promozionale con il nuovo logo:

Cosa ne pensate?

Trovate le altri articoli dedicati alla grafica QUI.

Se volete altri consigli su come realizzare un logo, vi consiglio questo sito: Grafigata!

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